Lo sviluppo del caffè monodose è aumentata negli ultimi anni e si stima infatti che questo abbia superato di gran lunga quella del caffè classico. Monodose però vuol dire anche una maggiore quantità di rifiuti rispetto alla moka tradizionale e, di conseguenza, un maggiore impatto ambientale.
Per tale ragione noi di Caffè Cannizzaro abbiamo deciso di rispettare la natura e diminuire il più possibile l’impatto ambientale investendo le nostre risorse in un nuovo progetto interamente dedicato alla sostenibilità di tutti i nostri prodotti: ecco perché è nata la cialda compostabile di Caffè Cannizzaro.
Che significa cialda compostabile?
Un prodotto si definisce compostabile quando è fatto di materiali che a seguito della degradazione naturale o industriale possono essere utilizzati per creare il compost utilizzato per concimare e fertilizzare.
Le cialde compostabili di Caffè Cannizzaro, una volta utilizzate per l’estrazione del caffè, possono essere gettate nell’umido per essere trasformate in compost, utile fertilizzante naturale per il terreno.
Cos’è una cialda compostabile?
Una cialda è un monodose di caffè macinato, pressato e confezionato in un disco formato da due fogli di carta sovrapposti uno sull’altro. Le universali ESE, le più diffuse, hanno un diametro di 44 mm e sono utilizzabili con tutte le macchine da caffè che adottano il medesimo sistema.
Studi, ricerche e tentativi con l’ausilio delle più avanzate tecnologie hanno permesso alla nostra azienda di rimpiazzare la classica cellulosa con la quale fino ad ora le cialde venivano prodotte.
Via libera al PLA, un materiale ecologico ricavato direttamente dal mais che permette a questa monodose di avere una seconda vita. Una volta utilizzata e smaltita, infatti, la cialda potrà diventare compost (ecco perché compostabile), anche detto terricciato, un fertilizzante simile proprio al terriccio per colore e consistenza ricavato dallo scarto di rifiuti organici (frutta, verdura ma anche dai legnetti e dalla cenere.) lasciati macerare per parecchio tempo, anche mesi.
Tantissimi e buoni sono motivi per i quali produrre e utilizzare il compost. È il perfetto sostituto di tanti prodotti chimici dannosi, è un concentrato di vitamine e un portentoso concime per tutte le piante. Ed in più permette di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire.
In un’epoca in cui c’è, per fortuna, sempre più attenzione all’ambiente, poter consumare il proprio caffè preferito sapendo di non nuocere al nostro ecosistema portandogli anzi giovamento e nuovo nutrimento è davvero un piacere doppio. Per il nostro palato e per tutto il pianeta.
Che differenza c’è tra compostabile e biodegradabile?
La biodegradabilità è la capacità di sostanze organiche e di alcuni composti sintetici, di essere decomposti dalla natura, o meglio, mediante attività enzimatica di microrganismi. Questa proprietà permette il regolare mantenimento dell’equilibrio ecologico del pianeta.
Una sostanza biodegradabile viene decomposta in elementi più semplici che possono essere assorbiti nel terreno.
Una sostanza non biodegradabile (o decomponibile a lungo termine), invece, rimane nel terreno senza venire assorbita, provoca inquinamento e favorisce diverse problematiche ambientali.
Un materiale è detto compostabile quando in seguito alla sua degradazione, naturale o industriale, si trasforma in compost. Materie organiche (come ad esempio residui di giardinaggio e scarti di cucina), decomposte in condizioni particolari da macro e microrganismi, si trasformano in una sostanza simile al terriccio che viene generalmente utilizzata per la concimazione in agricoltura o per il rinvaso di fiori e piante. La sua ricchezza di elementi organici, infatti, migliora la struttura del suolo e la disponibilità di elementi nutritivi.
Qual è la differenza fra biodegradabile e compostabile per la normativa?
Per essere definito biodegradabile, la direttiva stabilisce che il prodotto biodegradabile deve decomporsi del 90 percento entro 6 mesi. Mentre, per essere definito compostabile, il prodotto deve disintegrarsi in meno di 3 mesi e non essere più visibile. La principale differenza tra i due termini sta quindi essenzialmente nei tempi della degradazione e nei residui alla fine del compostaggio industriale. Per fare un esempio, pur essendo biodegradabile, un albero non è compostabile mentre lo sono i suoi rami.
La cialda compostabile può essere definita riciclabile?
No, compostabile e riciclabile sono due concetti diversi. Se un prodotto compostabile può essere utilizzato per creare del fertilizzante per i terreni, uno riciclabile può invece essere impiegato per la creazione di nuovi oggetti.
Quali sono i vantaggi delle cialde compostabili?
Sicuramente un minore impatto ambientale e la possibilità di utilizzare un prodotto che veniva precedentemente gettato, per incentivare la nascita di nuova vita.